Un’azienda
eco-responsabile
Propac ricopre, da oltre 30 anni, un ruolo attivo nell'ottica dell’economia circolare, riducendo al minimo gli impatti negativi del proprio lavoro sull' ambiente. Imperativo aziendale è perseguire strategie di sviluppo per un’azienda sostenibile.



BIODEGRADABILI E COMPOSTABILI

RICICLATI E RICICLABILI

BASSO IMPATTO AMBIENTALE

PLASTIC FREE
Transizione ecologica per il tuo packaging

Un esperto a tua disposizione
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Principali marchi di tutela ambientale

Ecolabel UE è il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che contraddistingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita.
Ecolabel UE è un’etichetta ecologica volontaria basata su un sistema di criteri selettivi, definito su base scientifica, che tiene conto degli impatti ambientali dei prodotti o servizi lungo l’intero ciclo di vita ed è sottoposta a certificazione da parte di un ente competente.

Blue Angel (Blauer Engel) è un marchio tedesco di prodotti ecologici attivo dal 1978. Questo marchio certifica i prodotti o i servizi che rispettano elevati requisiti ambientali, di salute e di performance. I prodotti certificati Blue Angel rispettano criteri che tengono in considerazione l’intero ciclo di vita del prodotto, tutti gli aspetti di protezione ambientale e la tutela della salute umana.

Aticelca 501/19 è una metodica di valutazione in grado di determinare il livello di riciclabilità di materiali e prodotti a prevalenza cellulosica (carta e cartone).
Si basa su un’analisi di laboratorio, sviluppata da Aticelca e divenuta norma UNI 11743:2019, la quale analizza i principali elementi che caratterizzano la riciclabilità di carta e cartone e dei prodotti con essi ottenuti. Il risultato della prova di laboratorio viene riassunto da un indice espresso dalle lettere A+, A, B e C, essendo A+ il livello di più alta riciclabilità.

Marchio dell'Associazione European Bioplastics, attesta le caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità richieste dalla normativa UNI EN 13432:2002. Secondo la normativa, le caratteristiche che un imballaggio biodegradabile e compostabile deve possedere per poter essere raccolto e riciclato assieme all’umido domestico sono: la biodegradabilità, la disintegrabilità, l’assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio, l’assenza di effetti ecotossici sulle piante e i bassi livelli di metalli pesanti e composti fluorurati.

Marchio dell’ente di certificazione TÜV AUSTRIA, attesta le caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità richieste dalla normativa UNI EN 13432:2002. Secondo la normativa, le caratteristiche che un imballaggio biodegradabile e compostabile deve possedere per poter essere raccolto e riciclato assieme all’umido domestico sono: la biodegradabilità, la disintegrabilità, l’assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio, l’assenza di effetti ecotossici sulle piante e i bassi livelli di metalli pesanti e composti fluorurati.

Il MATER-BI è una famiglia di bioplastiche completamente biodegradabili e compostabili con cui si realizzano soluzioni e prodotti a ridotto impatto ambientale per la vita di tutti i giorni.
FAQ - Le vostre domande sul green packaging
Un imballaggio per essere definito ecosostenibili deve rispondere a 3 principi fondamentali:
- Ridurre: ridurre le dimensioni del pacco a misura del prodotto al suo interno, ridurre eventuale materiale di riempimento superfluo;
- Riutilizzare: dare una seconda vita al packaging e riutilizzarlo anche per finalità differenti
- Riciclare: privilegiare materiali riciclabili o compostabili
Un prodotto biodegradabile si definisce tale quando si dissolve del 90% entro 6 mesi negli elementi chimici che lo compongono grazie all'azione di agenti biologici come batteri, piante, animali e altri componenti fisici fra i quali il sole e l'acqua, in condizioni ambientali naturali.
Un prodotto si definisce compostabile quando il materiale che lo compone non solo è biodegradabile ma anche disintegrabile e il cui processo di decomposizione deve avvenire in meno di 3 mesi.
Per ottenere un certificato di compostabilità il prodotto deve rispondere a tutti i criteri presenti nelle normative europee UNI EN 13432:2002 e UNI EN 14995:2007.
Ai sensi della norma tecnica UNI EN ISO 13430 si definiscono Imballaggi riciclabili tutti quegli imballi che possono essere avviati e valorizzati a riciclo nello specifico:
- esistenza di un’efficiente tecnologia per il riciclo dell’imballaggio;
- esistenza di una massa critica affinché sia gestibile un processo efficiente di riciclo;
- esistenza di un mercato per i materiali ottenuti a valle del processo di riciclo.
Lo scotch o nastro adesivo da imballaggio si butta nella raccolta indifferenziata/secco residuo.
Soltanto un nastro da imballo certificato in carta può essere conferito nella carta insieme alle scatole in cartone.
Il PLA (Acido Polilattico) è un'innovativa bioplastica derivante dalla trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucchero e altri materiali naturali e rinnovabili e non derivati dal petrolio.
A differenza della plastica tradizionale, il PLA è biodegradabile e compostabile quindi si degrada rapidamente nel terreno una volta raggiunte le condizioni di temperatura e umidità necessarie.
Dal 1° gennaio 2023 tutti gli imballaggi immessi al consumo in Italia dovranno essere opportunamente etichettati secondo modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per fornire una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi.
sulla base della Decisione 97/129/CE si aggiunge l’obbligo, per i produttori, di indicare – ai fini dell’identificazione e della classificazione dell’imballaggio – la natura dei materiali di imballaggio utilizzati.
I prodotti privi dei requisiti e già immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2023 potranno essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte.
Vi invitiamo a leggere ulteriori informazioni in merito sul sito del CONSORZIO CONAI www.etichetta-conai.com/faqs/
La Plastic Tax, prevista dalla Legge di Bilancio 2020, è una imposta richiesta dall’UE a tutti i paesi aderenti da applicare al consumo dei manufatti realizzati con materiale plastico aventi funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci ovvero prodotti alimentari (anche in forma di fogli, pellicole o strisce) che siano stati ideati ed immessi sul mercato per un singolo impiego (monouso).
Tale tassa avrà il valore fisso di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto (MACSI). La nuova tassa graverà, principalmente sull’azienda produttrice del MACSI, sull’eventuale importatore di prodotti MACSI e, conseguentemente sull’acquirente.
Al momento tale imposta è prevista per il 2023 ma ancora non si hanno aggiornamenti e dettagli in merito.
Con il termine greenwashing identifichiamo un’ecologia di facciata ovvero una strategia di comunicazione adottata da imprese, organizzazioni o istituzioni politiche che comunicano un impegno e un attaccamento alle politiche ambientali che in realtà non esiste e non applicano ma utilizzano solo a fini di marketing.